SALERNO – Come ogni estate la storia si ripete. E i pensionati della Cisl di Salerno non possono fare altro che esternare la propria preoccupazione per la chiusura estiva degli uffici postali nella provincia. Nel Vallo di Diano e nel Cilento sono 65 le succursali pronte alla chiusura per ferie, a Salerno oltre il 50% delle chiusure interesserà le sedi dislocate nei rioni collinari e in periferia, mentre in Costiera amalfitana il caso limite è a Maiori con 40 giorni di stop (iniziati lo scorso 17 giugno) e che termineranno a fine luglio. Per questo il sindacato lamenta, ancora una volta, gli eccessivi disagi legati al piano di rimodulazione degli orari estivi che colpisce l’intero Salernitano e, in particolare, il capoluogo. La maggior parte degli uffici sarà chiusa nel pomeriggio e di sabato, mentre gli sportelli che resteranno aperti solo il mattino avranno orari rimodulati che finiranno per penalizzare l’utenza.
“Siamo costretti a ripeterci ogni estate”, ha detto. “Sono scelte legate a mere scelte contabili, che non tengono conto delle peculiarità del territorio e delle necessità dei piccoli comuni, luoghi in cui le Poste assicurano un servizio anche come riferimento sociale. L’azienda avrà le sue logiche ragioni per chiudere alcuni uffici ma la loro chiusura in una frazione o in un piccolo comune comporta gravi problemi per la popolazione e in particolar modo per gli anziani e le fasce più deboli che la Fnp rappresenta”, ha spiegato. “Ancora una volta a pagare il prezzo più alto saranno gli anziani, le fasce sociali meno evolute (alfabetizzati) dal punto di vista informatico, che oggi sono quelli che più di altri utilizzano gli sportelli postali” per il ritiro della loro pensione.