SALERNO – Il comune di Salerno nell’ultimo periodo ha un po’ sonnecchiato sulla questione della Fonderie Pisano”.
Matteo Buono,segretario generale della Cisl scende in campo al fianco dei lavoratori, dimostrando solidarietà a quei 150 operai che ora rischiano di perdere il posto e che sono anch’essi vittime, senza carnefice probabilmente.
I sindacati hanno da sempre giocato un ruolo fondamentale tra lavoratori, proprietà e cittadini, cercando di mettere d’accordo le parti, ma avrebbero potuto sicuramente evitare che la situazione degenerasse così come ora, dove tutti sono contro tutti. “Siamo sempre stati disponibili a un confronto, anche in passato abbiamo teso una mano per risolvere il problema, rispettando sempre le altre sigle sindacali che sono al fianco dei lavoratori, in quanto la Cisl non ha rappresentanza sindacale all’interno delle Fonderie Pisano.
Abbiamo da sempre cercato di aiutare e di spianare la strada affinchè la delocalizzazione potesse rappresentare davvero la soluzione migliore e che mettesse d’accordo tutti”. Il segretario generale della Cisl, consapevole della situazione drammatica che stanno vivendo i lavoratori, addossa parte della responsabilità comunque all’amministrazione comunale di Salerno, quasi assente, come se non avesse preso mai una posizione chiara: “In questo momento la situazione è davvero drammatica per i lavoratori. Le istituzioni ora devono scendere in campo realmente e fare la loro parte, a partire dal Comune di Salerno in questi anni, si è un po’ scansato dalla vicenda. Le ultime dichiarazioni di Gerardo Calabrese da assessore all’ambiente infatti non hanno fatto intravedere un interesse pieno da parte dell’amministrazione. L’assessore infatti aveva affermato che bisogna attendere che la magistratura facesse la propria parte, senza poter fare nulla e rimanendo fermi”.
Ma ora, secondo Buono, il Comune di Salerno non può continuare a lavarsene le mani e deve aprire gli occhi per vigilare attentamente sulla situazione in cui versano sia i cittadini ma soprattutto i lavoratori e le loro famiglie: “Ora c’è bisogno del tempo per trovare una soluzione,valutare se c’è possibilità e volontà di delocalizzare l’impianto, ma rimane comunque un problema grande che riguarda gli ammortizzatori sociali difficili da ottenere. Il Comune deve essere vigile e giocare la partita controllando che non si chiuda la fabbrica e soprattutto che non si conceda la costruzione poi di palazzi alla proprietà e che quindi metta un vincolo serio e un argine a questo fiume oramai in piena”. Il segretario comunque ringrazia i comitati che si sono mossi e che hanno portato avanti la battaglia nonostante tutto: “Un grazie va ai comitati perché sono stati incisivi e determinanti per questa battaglia e soprattutto per l’intervento della magistratura”.