CAVA DE’ TIRRENI – “Non è corretto ipotizzare di strumentalizzare un evento tragico come quello avvenuto ad una povera madre che ha perso un bambino, ma individuarne le cause è un obbligo, cui non può sottrarsi, della Azienda Ospedaliera Universitaria di Salerno, al fine di dirimere ogni dubbio. Purtroppo non ci resta altro constatare che la mancata sospensione dei provvedimenti e l’apertura vera di un tavolo di confronto per migliorare una ipotesi di riorganizzazione che in meno di due giorni aveva trovato ulteriori margini di discussione e di miglioramento, continua a lasciare dubbi, a riprova che quello che si stava facendo non è armato da buon senso, che mina profondamente il diritto alla salute dei cittadini salernitani, che forse avrebbe dovuto avere tempi di riprogrammazione leggermente più lenti ed appropriati”. Così Pietro Antonacchio, segretario generale della Cisl Fp Salerno, commenta il caso che ha visto protagonista una donna di Cava de’ Tirreni presso il locale nosocomio. “Pronto soccorso del Ruggi ingolfato, quello di Nocera che è “esploso”, assenza di una capillare e specifica informativa sulla soppressione di reparti e assenza di percorsi dell’emergenza urgenza finalizzati a salvaguardare nella “ora d’oro” la incolumità degli utenti è una responsabilità in capo a quanti, governo regionale e management dell’ente sanitario, i quali superficialmente hanno pensato di riorganizzare il settore sanitario solo con tagli lineari. Si è passati dall’incondizionato inappropriato “tutto a tutti” al condizionato “più niente a nessuno”. Per quanto ci riguarda resta invariata la mobilitazione e lo stato di agitazione e siamo in attesa di essere chiamati dal Prefetto, unico attuale garante della difesa del diritto alla salute di tutta la popolazione salernitana, anche perché a quel tavolo potremo cercare di aprire una strada a percorsi di valorizzazione delle eccellenze al fine di favorire il decongestionamento dello stabilimento Ruggi, il quale allo stato è strutturalmente è inadeguato ad assolvere, da solo, ai bisogni di tutta la cittadinanza di Salerno e provincia. Una ipotesi di potenziamento delle strutture di Cava dei Tirreni e Mercato San Severino, rispettivamente per i reparti di pediatria e ostetricia-ginecologia, forse avrebbe mantenuto inalterati i livelli minimi ed essenziali di assistenza, senza alcun pregiudizio per la salute dei cittadini. Speriamo che il buon senso prevalga poiché, pur nella piena consapevolezza che forse il caso di ieri non è imputabile a mala sanità, certamente l’odissea patita dalla gestante, dall’inizio dell’anno non è più una eccezione ma la norma. Infatti l’ingolfamento del Ruggi e del presidio di Nocera Inferiore, allo stato determina per un anziano ricoverato a seguito di un ictus, in prima mattinata di domenica, viene collocato in reparto alle 18 del giorno successivo. Se questo è il rinnovamento della sanità perseguito dall’attuale governo regionale del settore, non ci resta che augurare a tutti per il nuovo anno di sperare di cavarsela”.
Critico anche Matteo Buono, segretario generale della Cisl Salerno: “Al sindaco di Cava de’ Tirreni, Vincenzo Servalli, chiediamo un atto di responsabilità”, ha detto. “Deve essere meno dipendente della politica. Stiamo ancora aspettando il ricorso al Tar che ha annunciato di voler presentare a nome del Comune metelliano. La Cisl provinciale ribasce la propria convinzione a sposare questa battaglia, costituendosi anche al fianco dell’amministrazione comunale. Ma adesso basta parole. Bisogna fare presto”.