Tassazione locale alle stelle, 8 pensionati salernitani su 10 non riescono a pagare la tassa sui rifiuti. Arriva la denuncia dei pensionati della Cisl. “La Fnp Cisl sta svolgendo delle assemblee in Provincia di Salerno: in tutti i paesi e nei principali centri. Una serie di assemblee aperte a tutti e non solo agli iscritti e ai nostri quadri: accogliamo tutti coloro che vogliono partecipare per ascoltare la voce del sindacato. Questo è un modo per avere degli incontri e avere la possibilità di contattare migliaia di persone con le quali noi dialoghiamo perché ascoltiamo anche la loro voce, quali sono i problemi che esistono sul territorio, come pensano di affrontarli. Anche per elaborare una nostra strategia per portare avanti le loro rivendicazioni”.
Così Giovanni Dell’Isola, segretario generale della Fnp provinciale, è intervenuto nel corso dell’intervista della settimana andata in onda sul canale YouTube della Cisl Salerno. “La gente ha voglia di partecipare, ha voglia di parlare, ascoltare e noi abbiamo portato la voce delle cose che stiamo facendo. A livello locale andiamo ad interloquire con i vari Comuni”. Una situazione insostenibile, con Dell’Isola che lancia la denuncia: “Oggi la tassazione locale è arrivata a livelli insostenibili. Non solo per quanto attiene l’Irpef, ma anche per quanto riguarda tutta la tariffazione dei servizi. Mi riferisco in modo particolare alla Tari, alla spazzatura che negli ultimi anni è aumentata per lo meno di 4 – 5 volte. Anche le recenti statistiche testimoniano che la tariffazione locale è aumentata di 600 volte rispetto al 1998. E’ una situazione drammatica perché la gente non riesce a pagarla. Tra l’altro i pensionati hanno una situazione particolare, visto che nella provincia di Salerno oltre l’80%, 8 su 10, sono al di sotto della soglia della povertà, sotto i 1000 euro. Stanno venendo quindi fuori tutte le varie forme di protesta, da parte dei pensionati in particolare, anche rispetto alle ultime decisioni del governo che ha deciso di aumentare le retribuzioni dei soli lavoratori dipendenti, escludendo i pensionati dal provvedimento. Pur senza nulla eccepire verso questo documento di aumento di circa 80 euro per le retribuzioni al di sotto dei 1500 euro lordi per i lavoratori dipendenti, però non riusciamo a capire perché da questo provvedimento sono stati esclusi i pensionati che tra l’altro hanno le pensioni bloccate da circa 17 anni”. Lo stesso esecutivo confederale della Cisl ha rilevato, nel proprio documento nazionale, il mancato adeguamento dell’estensione del provvedimento ai pensionati. “Per un senso di giustizia c’era bisogno di una rivalutazione delle pensioni agganciandole all’ aumento del Pil. Da parte della Fnp Cisl, ma anche da parte della Cgil e Uil pensionati, tramite un documento nazionale è stato contestato fortemente tale provvedimento, anche da parte nostra crediamo sia ingiusto. Ora ci auguriamo che successivamente, nel prossimo futuro, ci sia un altro provvedimento in cui soprattutto i pensionati vengano in qualche modo equiparati agli altri cittadini perché non credo che i pensionati sono cittadini di serie B. Anche perché i pensionati pagano le tasse come tutti gli altri cittadini”.
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